Come scegliere i coltelli per cucinare

Come scegliere i coltelli per cucinare

La sentite l’aria di primavera? Quella voglia strisciante di lockdown e pulizie di casa? Siamo al sequel di marzo 2020, un bis in cui gli sceneggiatori non si sono più di tanto impegnati a cambiare il titolo (marzo 2021, il ritorno della zona rossa) e la trama (a sto giro c’è più lievito).

Fra i topos che hanno segnato la primavera scorsa, oltre alla pizza e al pane homemade, ci sono state sicuramente i decluttering massicci e il bricolage, fomentati a colpi di bacheche Pinterest. Io lo capisco: sono una di quelle persone ordinate che amano l’ordine perché, di base, mi permette di tenere a bada l’ansia soprattutto quando tutto il resto sembra andare fuori controllo.

Quale momento migliore, quindi, per fare un po’ di ordine in cucina, eliminare quegli attrezzi che giacevano moribondi in fondo ai cassetti, e magari dedicarsi a qualche nuovo acquisto? Dato che non voglio promuovere lo sperpero dei denari altrui, ho deciso di stilare una personale classifica degli attrezzi veramente essenziali, che non dovrebbero mancare in nessuna cucina. Comincio oggi dai coltelli, che sono a mio parere uno dei pochi strumenti in cui valga davvero la pena spendere un budget un po’ più generoso.

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Prima però devo precisare un concetto di cui sono fermamente convinta. Non illudiamoci che per cucinare bene servano attrezzi da cucina costosi; e tantomeno che, viceversa, un’attrezzatura completa e super tecnologica possa trasformare chiunque in un brillante chef.

Ci sono sicuramente alcune attrezzature su cui vale la pena fare un piccolo investimento: perché tendenzialmente ci dureranno tutta la vita, sono versatili e utili in innumerevoli situazioni. E altre su cui non dobbiamo per forza puntare al top di gamma.

Come scegliere i coltelli per migliorarti la vita in cucina

Non vi pentirete mai di aver acquistato dei coltelli di buona qualità. Ne bastano solo due per iniziare:

  • uno spelucchino, per i lavori di precisione, per sbucciare e tornire. Ha una lama corta e affilata, che può essere ricurva o dritta (suggerisco questa seconda opzione). Lo trovate di ottima qualità sui 10€, come questo.
  • un santoku, coltello tipico della cucina nipponica ma molto diffuso ormai nelle cucine occidentali. Il suo nome in lingua giapponese significa “tre virtù”, o tre utilizzi: si usa infatti per tagliare e sminuzzare verdura, carne e pesce. La sua caratteristica principale è quella di avere un buon bilanciamento e un manico allineato alla parte superiore della lama, il che lo rende anche molto maneggevole. Rispetto al classico coltello “chef” ha un punta più tozza e la linea della lama è meno arcuata. Budget: a partire da 50/70€, ecco un’idea.
  • A questi potete poi aggiungere un coltello a lama seghettata, da pane, lungo e diritto. Lo userete appunto per affettare con precisione pane, torte dolci e salate. Un buon coltello da pane costa sui 40/70€, per esempio potreste scegliere questo.

Vorrei sfatare un mito della cucina casalinga: spesso da amici, parenti e clienti trovo coltelli completamente senza filo. Tagliano, un po’ sì, ma facendo una fatica terribile.  E, soprattutto, sono pericolosi per le nostre dita.

Di solito con fare un po’ polemico chiedo per quale motivo siano così poco affilati, o se voglio risultare particolarmente antipatica cerco di risalire all’ultima affilatura (“in che senso, quando ho fatto l’ultima affilatura?”). La risposta che mi viene data nel 90% dei casi è che si ha paura di tagliarsi e quindi si sceglie di tenere il coltello non affilato (nel restante 10% dei casi si ignora proprio del tutto il fatto che l’affilatura vada fatta).

La manutenzione dei coltelli

Ho intenzione di lanciare un messaggio alla nazione: con un coltello poco affilato, che non affonda con facilità in quello che dobbiamo affettare, rischiamo di farci molto, molto male. Il coltello infatti tende a scivolare sulle superfici di taglio e prima o poi finirà per tagliare noi.

Insieme al coltello, quindi, valutate l’acquisto di un acciarino o anche di un’apposita pietra per affilatura (fatevi insegnare come si usa in una coltelleria specializzata, a cui potete rivolgervi anche per l’acquisto: a Milano consiglio la Coltelleria Rivola). Una volta all’anno potete portarli a eseguire un’affilatura professionale.

Un altro consiglio sulla manutenzione: non lavateli mai in lavastoviglie, ma sempre e solo con acqua fredda e sapone per piatti. Conservateli poi in un ceppo apposito o in un portacoltelli per cassetti.

Raccontatemi la vostra esperienza con i coltelli in cucina sul mio profilo Instagram!

[Questo post contiene link affiliati al programma Amazon Influencer: vuol dire che se acquistate dai link che ho messo nel testo ricevo una piccolissima percentuale]