Viaggio per vedere l’Aurora Boreale in Norvegia

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Viaggio per vedere l’Aurora Boreale in Norvegia

Un anno fa, come oggi, stavo scandagliando cartine, siti, blog e guide per prepararmi a un viaggio per vedere l’Aurora Boreale, che sognavo da tempo. Sapevo che sarebbe stato il nostro ultimo viaggio in tre, io alla ventottesima settimana di gravidanza e con l’incognita del dopo.

Ho sempre amato il Grande Nord. Per me ha un richiamo irresistibile e durante la mia seconda gravidanza, insieme alle voglie di cioccolato e zuccheri, mi ha accompagnato il desiderio pressante di vedere l’Aurora Boreale. [Anzi, rivedere: la prima volta fu dall’aereo che mi riportava a casa dall’Islanda, ai primi di settembre del 2013].

Vi spoilero il finale: ce l’abbiamo fatta. Ho pensato di raccontare come abbiamo organizzato il nostro viaggio in Norvegia a febbraio 2019 con questa miniguida su come organizzare un viaggio per vedere l’Aurora Boreale (e non solo).

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Prima della partenza: documenti necessari

Per andare in Norvegia è sufficiente la Carta d’Identità italiana valida per l’espatrio (anche per i minori naturalmente). Nonostante la Norvegia non appartenga all’Unione Europea, infatti, fa parte dello spazio Schengen.

Detto questo, il mio consiglio da stagionata viaggiatrice è di usare sempre e comunque il passaporto perché è un documento più riconoscibile all’estero e più facile da interpretare.

Appena scesi dall’aereo dei solerti addetti vi controlleranno la carta (soprattutto se di carta, appunto) con una sorta di microscopio portatile. Passata questa piccola formalità, nessuno controllerà più i vostri documenti per tutta la durata del soggiorno nel Paese (sempre che non compiate reati!).

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Viaggio in Norvegia: itinerario e voli

Avevamo a disposizione una settimana, e abbiamo deciso di dividerla tra Tromsø e Oslo. Da quando viaggio con mia figlia, infatti, preferisco avere dei “campi base” da cui esplorare i dintorni, piuttosto che cambiare alloggio ogni giorno. Alcuni bambini reggono bene questo tipo di spostamenti; lei non è tra questi, ma ormai ci siamo abituati e questo dettaglio non rappresenta più un problema.

Consiglio: non sottovalutate le distanze in Norvegia. È un paese molto grande ed esteso in lunghezza. Inoltre, in inverno alcune tratte sono impraticabili in nave (che al contrario d’estate è un mezzo molto conveniente), e richiedono molto tempo via terra.

Abbiamo quindi optato per raggiungere Tromsø (che si trova a 400km a Nord del Circolo Polare Artico) con un volo interno da Oslo.

Le nostre tratte:

  • 10 febbraio: Milano – Oslo – Tromsø (con un cambio di circa 4 ore a Oslo)
  • 14 febbraio: Tromsø – Oslo
  • 17 febbraio: Oslo – Milano

Abbiamo volato sempre con Norwegian, low cost norvegese con un ottimo servizio. Considerate qualche possibile ritardo in partenza da Tromsø, dove nevica sempre moltissimo e spesso l’aeroporto viene chiuso per qualche ora.

Tromsø: cosa fare e cosa vedere

Non voglio sostituirmi a nessuna Lonely Planet o altra guida di fiducia, quindi ecco un breve elenco soggettivo delle cose che penso valga la pena vedere e fare in questa deliziosa cittadina.

In 4 giorni:

  • Una visita del centro città e del porto, con soste nei numerosi caffè per scaldarsi e mangiare un meraviglioso kanelboller (burro cannella e carboidrati, esiste qualcosa di meglio?)
  • Ammirare la Cattedrale dell’Artico e proseguire fino alla funivia di Fjellheisen: il panorama in cima alla montagna è magnifico
  • Un giro nel Museo Polare, se non vi fanno impressione gli animali impagliati (è tutto molto démodé e per questo l’ho amato)
  • Una (o duemila) scivolata sul ghiaccio nel piccolo parco giochi accanto all’ufficio del turismo, che d’inverno è sepolto dalla neve (vale se avete bambini o se vi sentite giovani dentro)
  • Visitare un allevamento di renne gestito dai Sami: noi abbiamo visto questo ed è stata un’esperienza indimenticabile per grandi e piccoli. Pensavo fosse un set up per i turisti ma mi ha dato l’idea di essere autentico, e inoltre ho imparato tantissimo sulla popolazione dei Sami norvegesi!
  • Naturalmente andare a caccia di aurore boreali. A questo dedico un paragrafo a parte, più sotto.

Aggiungo che le possibilità di praticare sport invernali e fare escursioni (anche su slitte tirate dai cani husky) in questa zona sono pressoché illimitate! Essendo incinta non ho potuto fare molto, ma se siete appassionati potreste stare qui anche un mese e non annoiarvi mai.

Un paio di indirizzi in cui rifocillarsi:

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Oslo: cosa fare e cosa vedere

Anche in questo caso propongo una mia personale selezione delle cose più interessanti da fare e vedere in 3 giorni:

  • Visitare il Teatro dell’Opera, dentro e fuori. Si può salire sul tetto e il panorama sul fiordo è molto bello, ma attenzione: se è ghiacciato si scivola molto. Fate come i pinguini: passi piccoli e baricentro in avanti, funziona!
  • Una visita all’Astrup Fearnley Museum of Modern Art, progettato da Renzo Piano, con una bellissima collezione e mostre sempre interessanti. Da non perdere il parco di arte pubblica intorno all’edificio e la zona circostante, Aker Brygge, per passeggiare in tranquillità
  • Due passi in centro, dalla Domkirke ai giardini alle spalle di Stortinget: qui c’è una graziosa (ed economica!) pista di pattinaggio sul ghiaccio, lo Spikersuppa Rink. Nei pressi della Domkirke invece trovate il grande magazzino ottocentesco Glasmagasinet: c’è da perdersi nel settore del design per la casa e anche in quello della lana!
  • Passeggiare nel quartiere bohémien lungo il fiume Anker, a nord del centro, fra centri sociali e aree riqualificate
  • Un giro a Grünerløkka, il quartiere hipster dove spulciare negozi vintage e assaggiare specialty coffee come fanno i locali

E anche qui i posti dove mangiare che ho amato di più:

  • Mathallen: mercato coperto con street food da tutto il mondo
  • Sentralen: in questo centro comunale polivalente (dove si tengono concerti, mostre, laboratori per bambini) c’è un ottimo ristorante di cucina New Nordic
  • Godt Brød Grünerløkka: bakery paradisiaca, ottima anche per un pasto veloce
  • W.B. Samson – Grünerløkka: altra bakery che poi ho scoperto essere una catena, ma insomma fossero tutte così le catene! Imperdibile il loro kanelboller
  • Tim Wendelboe: il miglior caffè di Oslo (ma vi deve piacere quello fortissimo e acido che bevono al Nord)

Viaggio per vedere l’Aurora Boreale in Norvegia

Sull’Aurora Boreale mi ero documentata parecchio prima di decidere la meta del nostro viaggio: a quanto pare, Tromsø è una delle zone migliori al mondo dove avvistare il fenomeno. La stagione va da settembre a marzo, e a quanto pare l’inizio e la fine del periodo sono i momenti migliori.

Questo argomento meriterebbe uno o più trattati, ma mi limiterò ad alcune informazioni pratiche per chi desidera vedere questo spettacolo della natura.

L’Aurora Boreale è un fenomeno atmosferico legato all’attività solare. Pertanto le condizioni per vederla sono tre:

  1. la presenza di attività solare
  2. l’assenza di inquinamento luminoso
  3. il cielo senza nuvole e limpido.

Va da sé che il punto 1 e il punto 3 sono poco controllabili (nonostante esistano previsioni e app dedicate), e quindi ci vuole fortuna oltre che tenacia. La nostra prima escursione, per esempio, è andata a vuoto: non ci siamo fatti scoraggiare e abbiamo riprovato un’altra volta, due giorni dopo, e ce l’abbiamo fatta! 

Escursioni guidate o fai da te?

Consiglio fortemente di affidarsi a un’escursione organizzata, per quanto non economica, per diversi fattori: le guide sanno dove portarvi e quali sono i posti migliori per l’avvistamento; guidare su quelle strade ricoperte di neve, al buio, non è affatto sicuro per noi che non siamo abituati; inoltre, imparerete molte cose in più e conoscerete persone che vivono nel luogo.
Noi ci siamo affidati ad Arctic Guide Service a Tromsø, ma le possibilità sono infinite. Potete rivolgervi all’efficientissimo ufficio del turismo per scegliere e prenotare la migliore opzione.

Considerate che le escursioni si svolgono di solito dalle 18 fino a notte fonda, perché è necessario tempo per raggiungere le zone di avvistamento e per tornare indietro. Il picco del fenomeno, infatti, è intorno alle 22.
Questo vuol dire stare molto tempo seduti in pullman o minibus: tenetelo presente (io ho patito un po’ con la pancia), soprattutto se avete bambini.

A mio parere, comunque, ogni sforzo è ripagato dallo spettacolo incredibile che potrete vedere.

Anche qui, però, mi sento di mettervi in guardia: non sempre il fenomeno è così intenso da presentarsi con colori sgargianti (quelli che vedete in foto, dovuti alle lunghe esposizioni necessarie a riprendere la scena al buio). Le scie sono bianche o verdastre, ma ugualmente affascinanti!

Dove dormire in Norvegia

Limitatamente alla mia esperienza (due città, di cui una capitale), posso dire che l’offerta di alloggi è molto variegata.

A Oslo abbiamo optato per un appartamento con Airbnb (sempre la nostra prima scelta con i bambini). Comodo, spazioso, pulito, in una zona ben collegata anche se non centrale.

A Tromsø gli appartamenti che trovavamo sulla piattaforma erano tutti troppo grandi per noi e di conseguenza molto costosi (considerando anche che l’inverno è alta stagione). Pertanto abbiamo scelto di dormire in un hotel molto spartano ma assolutamente pulito e ben tenuto, della catena Smarthotel, in camera doppia con lettino. La colazione non era inclusa ma era un ottimo deal, considerando che – come spesso accade in Norvegia nei ristoranti – i bambini piccoli non la pagano.

Come vestirsi in Norvegia in inverno

L’abbigliamento era una delle mie principali preoccupazioni (ma a torto). Se Oslo ha un clima un po’ più rigido che a Milano d’inverno – a febbraio c’erano 5/6 gradi – temevo che a Tromsø e soprattutto nelle escursioni avremmo potuto patire il freddo.

In realtà, Tromsø e la sua regione sono toccate marginalmente dalla corrente del Golfo, e questo fa sì che anche in inverno non si scenda quasi mai sotto i -10 gradi. Noi abbiamo trovato temperature intorno agli zero gradi di giorno, e poco sotto lo zero di notte.

Come in montagna, è importante stare belli caldi sotto: via libera a maglie e calzemaglie termiche, per il resto poi bastano pantaloni pesanti o meglio impermeabili, maglioni e giacche impermeabili. Guanti e cappello sono indispensabili.
Va tenuto presente che le precipitazioni sono abbondanti, quindi nevica in continuazione! Se avete già abbigliamento da sci andrà benissimo: io avevo la mia tenuta da fondo e non ho mai patito il freddo. Avevo portato anche gli “scaldini” da usare al bisogno ma non ne abbiamo avuto bisogno.

Viaggiare in Norvegia con i bambini

Credo che ogni famiglia abbia abitudini ed esigenze diverse quando si tratta di viaggiare con i piccoli. Noi siamo piuttosto easy going e cerchiamo di rispettare le esigenze di tutti. Negli anni abbiamo trovato il nostro equilibrio, quindi non posso dare consigli validi per tutti.
Per quanto riguarda questo Paese posso solo dire che è uno dei più children friendly mai visitati. I norvegesi sono abituati alla presenza dei bambini nei luoghi pubblici tanto che è raro trovare offerte apposta per i bambini (penso per esempio ai ristoranti).

Spesso i bambini viaggiano gratis sui mezzi pubblici, o si dà per scontato che mangino dal piatto dei genitori senza alcun costo aggiuntivo (nessuno quindi vi guarderà male se non ordinate anche per il bambino).

Negli aeroporti ci sono aree gioco dedicate e anche i musei hanno spesso attività e zone apposite. Insomma, è tutto molto rilassante e facile.

Orari e regole in Norvegia

La Norvegia, come tutti i paesi nordici, ha orari molto spostati indietro rispetto ai nostri: si cena alle 18, insomma, ma nelle grandi città non avrete difficoltà a trovare posti aperti fino alle 21/22.

Anche musei e altri luoghi pubblici hanno orario continuato ma con chiusure intorno alle 17/18.

Devo segnalarvi anche una limitazione particolare che riguarda gli orari: la vendita dell’alcol nei supermercati termina alle 20 del sabato e riprende alle 6 del lunedì. Il sistema è automatico quindi non fate gli italiani e non provate a impietosire il cassiere per comprare due birre (tratto da una storia vera). A quel punto non vi resta che andare in un pub a bere una costosissima birra alla spina.

Altra attenzione per noi popoli latini riguarda l’uso delle cinture di sicurezza: nei pullman è assolutamente obbligatorio tenerle allacciate, e potreste venire multati dalla polizia stradale che effettua controlli a campione. A noi è capitato di essere controllati, non è un’evenienza rara.

Allo stesso modo, i bambini vanno messi nei seggiolini anche su questi mezzi: chiedete alla compagnia e vi forniranno senza problemi il seggiolino adatto.

Quanto costa un viaggio in Norvegia

Ho lasciato in fondo le dolenti note. Sappiamo tutti che la Norvegia è uno dei Paesi più costosi del mondo (loro hanno il petrolio e sono ricchissimi, noi no: long story short).

Si possono comunque usare un po’ di accortezze e poi, ammetto, vivere a Milano aiuta a non spaventarsi troppo 🙂 Per avere un’idea di quello che vi aspetta, ecco quello che abbiamo speso noi:

  • voli (3 voli a/r per 3 persone, comprati 3 mesi prima): 750€
  • alloggio: 100€/notte hotel a Tromsø, 70€/notte appartamento Airbnb a Oslo
  • escursioni: tra i 100€ e i 150€ a persona, i bambini pagano la metà
  • trasporti: calcolate una media di 2€/3€ per il biglietto dell’autobus/tram urbano (con carnet e abbonamenti), sui 15€ a tratta per e dagli aeroporti (autobus espresso)
  • musei: tra i 7€ e i 15€ a testa (bambini gratis)
  • cibo: per un Kanelboller e caffè si spendono tra i 4€ e i 7€ (Tromsø è circa il 20% più costosa di Oslo); per una zuppa di pesce si spende sui 15€; per un panino molto buono e ben farcito come quelli di Godt Brød Grünerløkka circa 9€; per una cena come quella al Sentralen circa 60€ a testa compreso il vino. L’acqua è sempre gratis e free refill ovunque.
    Per spendere meno si può fare la spesa al supermercato, con un costo medio di 20€ per preparare una cena per 3 persone (ma naturalmente dipende cosa mangiate).