Chinatown a Milano: cose da mangiare, bere, scoprire

Chinatown a Milano

Chinatown a Milano: cose da mangiare, bere, scoprire

L’anno della Tigre  è cominciato il 1° febbraio e ho pensato che questo è il momento giusto per raccontarvi i miei luoghi preferiti di Chinatown a Milano: soprattutto, i miei cibi preferiti.

Nell’oroscopo cinese la tigre rappresenta forza, coraggio e impulsività, ma anche innovazione, cambiamento e rinnovamento: dite che ne abbiamo bisogno in questo periodo? Inoltre, sempre secondo la tradizione cinese dei cinque elementi, passiamo dall’elemento metallo all’elemento acqua, che ha in sé il concetto di movimento, e oltretutto con energia Yang, esplosiva. Che crediate o no a queste tradizioni, io spero davvero che tutta questa propulsività possa portare a un cambiamento effettivo.

Chiudo la parentesi oroscopo per andare su questioni ben più concrete e terrene: in questo post voglio raccontarvi cosa mangiare, bere e vedere (con la bocca piena) in questo quartiere di Milano che è tra i miei preferiti in assoluto.

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Chinatown a Milano: un po’ di storia

Un piccolo excursus storico è necessario per conoscere meglio questa zona della città, che ha un’origine antica ed è poi diventata la sede di una delle comunità cinesi più antiche d’Europa (pare anche più di quella parigina). Per approfondire questo aspetto storico culturale vi consiglio molto la serie audio “Cinesi d’Italia”, a cura di Stefano Vergine, e in particolare l’episodio 2. La trovate su Storytel.

Il quartiere si estende Piazzale Baiamonti/Porta Volta fino a piazza Gramsci/Via Canonica sull’asse est-ovest, sviluppandosi lungo l’asse centrale di Via Paolo Sarpi, mentre a sud dall’altezza di via Giannone lungo via Bramante, sino al piazzale del Cimitero Monumentale. È una zona di forti trasformazioni e interventi di rigenerazione urbana, dalle radici molto antiche: ancora oggi, infatti, è conosciuta come Borgo degli Ortolani. Prima che la zona diventasse urbanizzata, infatti, qui scorrevano rogge e fontanili: preziosissima acqua per innaffiare gli orti tutt’attorno alle numerose cascine della zona. Fin dall’alba i carretti carichi di ortaggi freschi raggiungevano altri luoghi della città.

La presenza cinese ha avuto inizio intorno al 1920 con una massiccia immigrazione dalla regione dello Zhejiang. Qui si arrivava per lavorare la seta e, a ridosso del cimitero Monumentale e delle ferrovie, si trovavano diversi magazzini e laboratori. Dalla seta si passò alla pelle durante la Seconda Guerra Mondiale, spinti dalla necessità di fornire cinture e abbigliamento militare ai contingenti italiani e tedeschi.

Negli anni successivi alla guerra Chinatown si è affermata come luogo di commerci, specialmente all’ingrosso, e di traffici molto intensi, culminati nei primi anni 2000. Dal famoso episodio della “rivolta dei carrellini” del 2007 (qui un racconto dei fatti) è iniziato un processo di riqualificazione e trasformazione di via Paolo Sarpi e delle vie limitrofe. La giunta del tempo guidata da Letizia Moratti approvò e realizzò la pedonalizzazione della strada, con un intento un po’ punitivo che ha in realtà restituito alla strada la sua vocazione di luogo di passeggio e shopping. Oggi è decisamente piacevole passeggiare ammirando i palazzi primo Novecento, spingendosi fino al Cimitero Monumentale con la sua arte a cielo aperto e ovviamente mangiando ottimo street food, oppure fermandosi nel dehors di uno dei numerosissimi locali (in costante cambiamento ed evoluzione). A proposito, ecco i miei indirizzi imperdibili!

Cosa e dove mangiare in Chinatown

Dovrò per forza essere sintetica, anche se sarà molto difficile. Provo a suddividere questa mini-guida in capitoli.

Street food

  • Provate i Bao di Baozi (via Paolo Sarpi 46), che hanno una buona scelta vegetariana: pelle di tofu e pepe (sic!), funghi, fagioli rossi (semi dolci). Arrivate presto, finiscono abbastanza in fretta.
  • A seguire, non perdetevi la Ravioleria Sarpi (via Paolo Sarpi 27): tra i primissimi a proporre street food di alta qualità in questa zona, lavorano solo con ingredienti di provenienza certificata e biologica. Se siete vegetariani, provate i ravioli di verdura (li potete prendere già cotti, o da cuocere a casa) e la crêpe vegetariana. Il laboratorio affaccia su strada e potete vedere tutte le fasi della preparazione.
  • Se amate i dolci di ispirazione cino-giapponese, puntate dritto verso S’Lab (via Paolo Sarpi 1) e ordinate una torta multistrato, un panino ripieno di azuki, o qualunque altra delizia in vetrina. Accompagnatelo con un divertente bubble tea (i miei gusti preferiti: Macha e Jasmine). Io amo mangiarli all’ombra della bellissima Fondazione Feltrinelli, poco distante. Oppure inforcare la bici e improvvisare un picnic urbano (qui ci sono un po’ dei miei posti preferiti).

Mangiare seduti

  • Per una trattoria cinese spartana e verace, andate da Hua Cheng (via Giordano Bruno 13). Qui dovete assolutamente provare la pasta fresca saltata e il tofu alla piastra (alert: temperatura lavica 🔥)
  • Il mio primo amore in città resta però Jin Yong (via Paolo Sarpi 2), un grande locale (particolarmente adatto per le tavolate) dal personale disponibile e super accogliente e dal menu pieno di chicche. Se non mangiate carne e pesce avvisate e vi verranno proposti molti piatti insoliti e deliziosi. L’elenco sarebbe troppo lungo, provate e poi mi dite!
  • Atmosfera più hipster e pettinata, invece, da Ramen a mano (via Paolo Lomazzo 20). Qui, come dice esaustivamente il nome, potete assaggiare il ramen cinese con la pasta fresca realizzata appunto a mano, in diverse forme e spessori. Classici zupponi fumanti, perfetti per le giornate fredde, con diverse opzioni vegetariane e vegane.

Chinatown a Milano
Bere bene

  • L’aperitivo per antonomasia è da Cantine Isola (via Paolo Sarpi 30), enoteca di lunghissimo corso, fornita e ricca di vini pregiati. Appoggiatevi a uno degli sgabelli fuori (magari con i ravioli della Ravioleria Sarpi, che è proprio di fronte) e ordinate un bicchiere di Franciacorta. Oppure fatevi consigliare dai proprietari, super preparati e competenti.
  • Per un buon cocktail con qualche accompagnamento (ma anche una pausa pranzo rilassata e sfiziosa) andate da Otto, in via Paolo Sarpi 8, e accomodatevi nel dehors, dove sembra di stare in vacanza, oppure all’interno, tra piante lussureggianti. Pre-pandemia questo era anche un ottimo posto per lavorare in tranquillità, al mattino. Speriamo che venga ripristinata presto anche questa possibilità, è un luogo davvero piacevole.

Se il mio racconto vi ha incuriosito, approfittate di queste giornate miti e andate a fare una passeggiata mangereccia in Chinatown. Buon appetito!

📸 crediti fotografici: la foto di copertina è di Mia Battaglia su Flickr – Licenza Creative Commons